mercoledì 19 maggio 2010

Ascoltare Mozart? Fa bene allo spirito, non necessariamente all'intelligenza!


MILANO - Era noto come «effetto Mozart»: quello secondo il quale l'ascolto dei capolavori del compositore austriaco renderebbe le persone più intelligenti. Lo sosteneva una ricerca pubblicata in California nel 1993, ma che è stata smentita ieri da un'équipe di psicologi dell'Università di Vienna (quindi connazionali di Amadeus). «Non c'è nessuna prova significativa», dicono gli studiosi austriaci. I ricercatori statunitensi avevano sottoposto a dei test due gruppi di adolescenti: il primo aveva ascoltato la Sonata per due pianoforti in Re maggiore, il secondo nulla, ottenendo risultati peggiori. Da allora, ribattono invece gli psicologi viennesi, l'esperimento è stato ripetuto su almeno 3.000 persone in una quarantina di Paesi, senza che l'effetto Mozart si sia in qualche modo manifestato.

D'altra parte, i ragazzi analizzati negli Usa erano solo 36, numero sicuramente poco indicativo. «Il massimo che si può affermare - sostengono i ricercatori austriaci - è che chi ascolta musica ottiene risultati migliori di chi è stato tenuto in un ambiente silenzioso». «Che si trattasse però di Mozart, Bach o i Pearl Jam non fa differenza. Ma questa non è una grande scoperta: è arcinoto che le persone sottoposte a stimoli sono più reattive», ha concluso il professor Jakob Pietschnig, che ha diretto lo studio: «Consiglio a chiunque di ascoltare Mozart, ma non per aumentare le capacità cognitive».

(da www.corriere.it del 10 maggio 2010)

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